Valentina Azzini nasce a Udine il 14 Settembre del 1979. In seguito a studi accademici presso le Belle Arti di Venezia si specializza nell’utilizzo delle resine epossidiche che sperimenta in diversi campi dell’arte e dell’arte applicata, come la decorazione di interni.

Dal 2014 in seguito a studi triennali presso la scuola Energheia di Padova consegue il diploma in terapie esoteriche e riceve l’abilitazione per l’insegnamento della meditazione. Abbraccia così la disciplina yogica che segnerà una profonda svolta nella sua sfera personale e professionale. Abbandonate le resine a favore di una produzione più “ecologica” si trasferisce in aperta campagna in periferia di Udine e fonda assieme al compagno l’Associazione “Vita Da Cani”, dove ha sede il suo laboratorio e unitamente alle attività di promozione sociale a favore dei cani e dell’ambiente, si dedica all’insegnamento della meditazione.

La sua arte si muove tra la Metafisica ed il Pop Figurativo, spinta da una profonda ricerca sui temi della spiritualità e dell’Amore Universale e al contempo della fisicità espressa dal suo realismo, temi contrastanti che da sempre muovono l’animo umano.

Molti i riconoscimenti fino ad oggi ottenuti in Italia e all’estero:

  • Il primo premio di scultura al concorso Coseano Vie d’Artista;
  • il primo premio di pittura al concorso Le Cinque Terre di Portovenere in Liguria;  il premio della Critica “un segno nel tempo” al concorso Nazionale di Pittura e Scultura e Grafica alla galleria La Spadarina di  Piacenza nell’ Aprile 2009, dove nel 2011 le verrà assegnato un altro premio per il concorso TRa Materia e Spirito.
  • Tra il 2005 ed il 2014 Espone in numerose collettive e personali a Torino, Forlì, Massa Carrara, Piacenza, Lignano, Bruxelles, Udine, Roma, Padova, Forte dei Marmi,  Londra e Venezia, in Germania sul lago di Costanza e a Milano.

Nel  Novembre 2010 conosce il critico Vittorio Sgarbi ad una collettiva organizzata presso la galleria Art Santa Teresa di Fano, Pesaro Urbino, in occasione dell’inaugurazione del suo ultimo libro . Il critico la vorrà in seguito come artista emergente tra una rosa di artisti scelti per la mostra “Spoleto Incontra Venezia” del Settembre 2014 a Venezia.

Valentina Azzini espone anche presso la rinomata galleria Margutta a Roma nel  Maggio 2011.

Dal 2008 al 2015 la ditta individuale Vaz di Valentina Azzini si spinge fino a Roma con le sue creazioni di decorazioni di interni, lavorando con il pubblico e privato, rendendo gli spazi abitativi vere e proprie opere d’arte.

Nel 2014 i suoi Murales Digitali vincono un premio per il concorso Malamegi Lab, molti i locali della sua Udine che vestono un murales Vaz.

Si specializza nella progettazione e decorazione di interni, nell’applicazione di pavimenti e rivestimenti in resina, nelle pitture decorative edilizie e nella produzione di artigianato artistico con materiali di recupero e resina.

Oggi si dedica completamente alla sua più grande passione, la pittura, estesa ai diversi campi delle arti applicate; dall’edilizia, all’arredamento alla produzione tessile  le sue texture vengono trasportate sulla materia caratterizzando oggetti e ambienti con l’inconfondibile stile Vaz.

Dicono di Lei:

Figure come apparizioni seducenti e inquietanti, giochi visivi labirintici
[Licio Damiani]

Scrivono di Valentina Azzini

dal Messaggero Veneto del 01/02/2013
di Domenico Pecile

«Ho sempre ricercato una forma espressiva che canalizzasse alla perfezione il potente dualismo che vivo fin da tenera età. Ora concepisco tale condizione come umana e naturale, con la quale chi più chi meno, deve fare i conti. Per anni parlavo di me stessa al plurale, credendo che prima o poi avrei dovuto scegliere chi essere. Scegliere tra spirito e materia. Tra elevazione e sensorialità. Ora sento di amare ogni parte di me, necessaria e sufficiente alla ricerca che voglio intraprendere nel mio cammino. Voglio toccare il cielo ed accarezzare la terra, assaporando la sensualità dell’Essere». Come si diceva, il risultato della sua ultima produzione suggerisce quanto si possa essere provocanti senza tuttavia essere necessariamente espliciti. Conclude la Marchesan: «Infatti la tematica sensuale non viene affatto abbandonata, ma si trasforma. non è più urlata, ma adesso semplicemente sussurrata».

dal Messaggero Veneto del 01-02-13
di Domenico Pecile

UDINE. Meno provocatoria, meno eretica, meno irriverente, ma pur sempre sensuale. Ed è una sensualità nuova, forse meno appariscente, ma non per questo meno incisiva e suadente quella che ispira il nuovo corso artistico di Valentina Azzini, udinese, che si è pure specializzata nella progettazione decorazione di interni, nell’applicazione di pavimenti e rivestimenti in resina e nella produzione di artigianato artistico con materiali di recupero e resina.

Se è vero, infatti, che le sue “creazioni” soprattutto nella fase iniziale erano molto concentrate sulla figura femminile con posture decisamente erotiche, ora ha deciso quasi di omettere la corporalità provocatoria ricercando, tuttavia, nuove forme di sensualità che confina in altre tipologie come le linee, le forme, i colori. E anche le parole seducenti che compaiono nelle sue nuove tele. […]

[…] Da parte sua l’artista si racconta così: «Ho sempre ricercato una forma espressiva che canalizzasse alla perfezione il potente dualismo con cui lotto da quando percepisco di essere in coscienza. Ora concepisco tale condizione come umana e naturale, con la quale chi più chi meno, deve fare i conti. Per anni parlavo di me stessa al plurale, credendo che prima o poi avrei dovuto scegliere chi essere. Scegliere tra spirito e materia. Tra elevazione e sensorialità. Ora sento di amare ogni parte di me, necessaria e sufficiente alla ricerca che voglio intraprendere nel mio cammino. Voglio toccare il cielo ed accarezzare la terra, assaporando la sensualità dell’Essere». Come si diceva, il risultato della sua ultima produzione suggerisce quanto si possa essere provocanti senza tuttavia essere necessariamente espliciti. Conclude la Marchesan: «Infatti la tematica sensuale non viene affatto abbandonata, ma si trasforma. non è più urlata, ma adesso semplicemente sussurrata».

dal Messaggero Veneto del 23/09/2011
Arte, l’amore ai tempi della Azzini

Domani, alle 18, nella Galleria d’Arte La Loggia, in piazza Libertà, 11, a Udine, ci sarà la vernice Pain Things La Passione nell’Arte, di Valentina Azzini.L’esposizione si protrarrà poi fino al 13 ottobre 2011. La mostra è un omaggio all’amore e alla sensualità femminile. Del resto il titolo “Pain, things” che letteralmente significa “oggetti sofferenti” parla da sè. L’artista, che ha già ottenuto molteplici riconoscimenti, nazionali e internazionali, vuole sottolineare quel sottile aspetto malinconico e tagliente che definisce l’amore e l’amante e l’amato. Ogni sua opera porta in sè una esagerata necessità di trasmettere forti emozioni, delle quali lei personalmente – come tiene a sottolineare – ne ha fatto il suo stile di vita. Detto con parole sue: «Il folle desiderio è una tortura irrinunciabile». Insomma, davvero una mostra da non perdere per un’artista che farà parlare sempre più di sé.

Dal corriere dell’arte di Torino, del 09/10/2009
a cura di Nives Maria Salvo (Critico d’Arte)

L’artista con un portato singolarmente originale ci offre una ridefinizione dell’immagine della donna, che nel suo caso è per molti aspetti legata ad un sentito autobiografismo. Per parte sua Azzini propone una donna sensuale e con grinta da vendere, in una parola una donna che vuole essere viva e vuole affrontare le sfide della società contempornea. Ella riflette i suoi limiti a cui è soggetta l’umanità, ma ha anche voglia di provare a superarli. L’artista che si è formata presso l’Accademia delle belle arti di Venezia è anche specializzata nelle decorazioni di interni e nell’utilizzo delle resine epossidiche, materiale che utilizza come suppoto per le sue opere.La sua immagine della donna contemporanea assomiglia a quella proposta dai modelli fotografici e può essere icona di riferimento per molte giovani donne. Pelle bianca e capelli vaporosi, labbra rosse e continui rimandi alla sensualità. Le opere di Valentina Azzini sono composite di immagini figurative e scrittura. La scelta di questa modalità è data dalla ricerca di sperimentazione di un nuovo gusto estetico. Molti sono già i riconoscimenti della critica.

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